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Under 29 con reddito di cittadinanza, 11mila hanno solo licenza elementare. Ministro Valditara: “obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo ha illegalmente interrotto”

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Under 29 con reddito di cittadinanza, 11mila hanno solo licenza elementare. Ministro Valditara: "obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo ha illegalmente interrotto""
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Reddito di cittadinanza sì, titoli di studio no: nell’ambito della modifica del reddito di cittadinanza per il 2023, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha fatto eseguire una ricerca alle strutture del Ministero a proposito dei giovani nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni percettori di reddito. La ricerca ha dato un esito che il Ministro definisce “sorprendente e inquietante”, rispetto a cui annuncia di avere elaborato “una proposta che mostra come la parola Merito nella visione mia e del governo non sia un orpello retorico, ma costituisca un preciso indirizzo politico”.

Quasi 140mila under 29 solo con licenza elementare o media


La proposta parte da un dato preciso. “In Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni” spiega il Ministro Valditara “Di essi, abbiamo scoperto che ben 11.290 possiedono soltanto la licenza elementare o addirittura nessun titolo, e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media. Ebbene, noi riteniamo si debba prevedere l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi, pena in entrambi i casi la perdita del reddito, o dell’eventuale misura assistenziale che dal 2024 lo sostituirà. Questi ragazzi preferiscono percepire il reddito anziché studiare e formarsi per costruire un proprio dignitoso progetto di vita”.

“Il reddito collegato all’illegalità tollerata del mancato assolvimento dell’obbligo scolastico” prosegue il Ministro. “È inaccettabile moralmente: significherebbe legittimare e addirittura premiare una violazione di legge”.

“Anche la percezione del reddito da parte di un giovane che ha titoli di studi superiori, non ha impedimenti personali, o famigliari, ma non cerca un lavoro, né investe in formazione su se stesso, non è sostenibile economicamente e culturalmente”, continua il Ministro “Un ragazzo non può consapevolmente rinunciare a coltivare i suoi talenti in qualunque forma, ed essere contemporaneamente pagato dallo Stato, ovvero dai cittadini italiani. La Grande Alleanza per la Scuola e per il Merito che ho lanciato implica, come tutte le alleanze, il principio di responsabilità. Non c’è merito senza responsabilità”.

Valditara: “disumano calpestare diritto allo studio”


“Sento dire che tagliare il reddito sarebbe disumano”, conclude il Ministro “A me pare disumano convivere con l’illegalità, calpestare il diritto allo studio, educare i ragazzi al mantenimento a spese della società piuttosto che a credere in loro stessi e alla possibilità di migliorare le loro condizioni di vita”.

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