È slittato il decreto legislativo 66/2017, che sarebbe dovuto entrare in vigore il 1° gennaio.
Il decreto riguarda alcuni interventi in tema di disabilità a scuola, ma è stato fortemente contestato da numerose associazioni.
Entro settembre 2019 il governo modificherà il decreto, perché secondo le associazioni di disabili contiene delle modifiche che andrebbero a penalizzare gli studenti con handicap di ogni genere.
Con le modifiche, si legherebbero le ore sulla base dell'effettiva capacità di recupero e del contesto, a differenza di quanto prevede la norma attuale.
Se il decreto fosse entrato in vigore così com'era, sarebbe stata approvata una valutazione solo sulla base delle carte, senza considerare altri importanti aspetti.
Nella penisola italiana sono presenti almeno centomila alunni su 225mila che non ricevono l'assistenza e il sostegno di cui necessiterebbero.
Questa situazione molto critica è stata già denunciata dalla Federazione italiana rete di sostegno e tutela diritti delle persone con disabilità, oltre che da Leonardo Alagna dell'Osservatorio Scuola.
Questa convenzione è stata recepita in Italia nel 2009 ma mai veramente attuata a livello pratico.
Ritorneranno due gruppi di lavoro:
il GLHO, ovvero il gruppo di lavoro composto da famiglia, docenti ed esperti che produce il piano educativo individuale, considerando anche il contesto e le barriere presenti;
il GIT è invece il gruppo per l'inclusione territoriale, che mira a supportare la scuola ed è dotato di risorse economiche.
L'auspicio è di concludere tutto entro settembre; sarà poi avviato anche il corso di specializzazione per 40mila insegnanti. In questo modo gli insegnanti saranno solo quelli qualificati per svolgere ruoli di sostegno.
A ogni inizio anno scolastico, non ci sono mai sufficienti ore di sostegno né insegnanti che dovrebbero farlo, con il risultato che gli studenti hanno solo circa il 60% del sostegno che servirebbe.
Quest'anno la situazione è stata particolarmente critica, ma si sta già lavorando per assegnare entro l'estate i docenti necessari.
Un'altra importante riforma che prevede il nuovo testo del decreto riguarda la continuità didattica.
In precedenza, se la famiglia lo richiedeva, si poteva riconfermare l'insegnante di sostegno dell'anno precedente. Ora invece si modificherà il decreto di modo che potrà rimanere lo stesso insegnante a tempo determinato per tutta la durata del ciclo di studi dell'alunno.
Secondo alcune associazioni non si avrà una vera continuità didattica finché non verrano stabilizzati i sessantamila precari che ci sono a scuola e che si occupano di sostegno. Fino a quel momento sarà difficile avere una vera e propria continuità didattica.
Il corso di specializzazione sul sostegno già annunciato dal Ministro per l'Istruzione Bussetti è in dirittura d'arrivo, attualmente è stata avviata la procedura per l'attivazione, come si legge nella bozza del decreto.
Nel frattempo, è possibile specializzarsi comunque su tematiche legate al sostegno, con un corso o un master BES o un master DSA, valutabili anche in graduatoria di seconda e terza fascia fino a tre punti.
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