Per oltre vent'anni ha insegnato senza averne i titoli, per l'esattezza dal 2000 al 2021, periodo durante il quale ha certificato di avere le lauree richieste per fare l'insegnante, anche di sostegno. Lauree che invece, è emerso, non sono mai state conseguite.
In base alle indagini della Procura della Corte dei Conti della Lombardia, la docente "ha dichiarato il falso e prodotto documentazione contraffatta al fine di ottenere i contratti di lavoro ai quali aspirava". Per questo, i magistrati contabili l’hanno condannata a risarcire al Ministero dell’Istruzione e del Merito tutti gli stipendi illecitamente percepiti: al netto delle ritenute fiscali, la sessantatreenne deve ridare 314.651,79 euro.
La vicenda inizia il 10 maggio 2018, quando il dirigente scolastico dell’Istituto Floriani di Vimercate segnala ai pm della Corte della Conti la professoressa "per aver prodotto false dichiarazioni e false certificazioni in occasione dell’assunzione a tempo indeterminato presso l’istituto scolastico in qualità di docente di sostegno".
Scattano le verifiche ed emerge che il 2 settembre 2010, alla stipula del contratto, la donna ha "rilasciato le prescritte dichiarazioni sostitutive di atto notorio e di certificazione, concernenti in particolare i servizi pre-ruolo prestati e il possesso dei titoli di studio e abilitanti all’insegnamento". I titoli millantati sono un diploma di laurea in Pedagogia all’Università di Parma datato 1986, un diploma di laurea in Psicologia alla Cattolica di Milano datato 1996 e la certificazione della Scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario (Ssis) della Cattolica datata 2002 "relativa al conseguimento della specializzazione per l’attività didattica di sostegno".
Gli investigatori hanno anche ricostruito tutta la carriera scolastica della donna: cinque anni (2000-2005) all’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato Meroni di Lissone, quattro anni (2004-2008) all’Istituto professionale statale per i servizi dell’enogastronomia e commerciali Olivetti di Monza, e i dieci da precaria al Floriani.
Anche dopo aver dichiarato "la non autenticità" dei titoli nel 2018 da parte del preside della scuola di Vimercate, e reso nullo il suo contratto di lavoro, la docente continua ad ottenere cattedre da supplente rispettivamente al comprensivo Salvo d’Acquisto di Muggiò (scuola elementare) e al comprensivo di Villasanta (scuola dell’infanzia).
In udienza gli avvocati della donna hanno contestato come l’azione erariale fosse "parzialmente prescritta, in assenza di occultamento doloso", e chiesto una riduzione del 40% del danno contestato, "tenuto conto dei vantaggi comunque conseguiti dall’amministrazione per le prestazioni di fatto rese dalla signora (assai apprezzata da discenti e colleghi)". Inoltre, la donna ha affermato di aver davvero partecipato al corso di specializzazione in Cattolica e di aver conseguito il titolo richiesto per l’insegnamento di sostegno. Dichiarazioni smentite dal segretario dell’ateneo, che ha spiegato che la prof non è mai stata iscritta alla Ssis e che non ha mai conseguito alcuna specializzazione. Non solo: in un certificato prodotto dalla donna, è stata indicata una matricola appartenente "ad altra persona, laureata".
In conclusione, è quindi arrivata la condanna a risarcire 314mila euro.
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