Tra gli obiettivi principali di ogni insegnante di italiano ci dovrebbe essere quello di far appassionare i giovani allo studio dei testi letterari e i mezzi attraverso cui egli tenta di raggiungere tale fine consistono in quegli accorgimenti metodologici e in quegli strumenti didattici che sono in grado di accrescere la motivazione di studentesse e studenti.
Sul sito di Pearson, casa editrice leader mondiale nel settore education, c'è il resoconto delle riflessioni scritte di oltre quaranta studenti che frequentano il triennio del liceo scientifico, ai quali sono state rivolte le seguenti domande:
Gli studenti hanno quindi elargito diversi suggerimenti per promuovere con successo lo studio dei testi letterari. Le risposte sono state molto interessanti e hanno coinvolto diversi ambiti. Ecco i punti principali trattati.
Non emerge mai un rifiuto pregiudiziale nei confronti della materia, ma si coglie spesso una sorta di diffidenza verso la lettura, l’analisi e l’interpretazione dei testi, che viene percepito come troppo impegnativo e, per certi aspetti, frustrante. Molti ragazzi ritengono che la difficoltà delle opere letterarie, sul piano formale e concettuale, costituisca in certi casi un ostacolo insuperabile, e consigliano perciò di «evitare testi troppo lunghi da analizzare o scritti in modo troppo difficile», in particolare quelli «degli autori troppo lontani nel tempo, che a volte sono incomprensibili». Dal loro punto di vista sarebbe meglio «concedere maggiore spazio agli autori contemporanei», che scrivono in una lingua più facilmente decifrabile, oppure di «proporre la lettura di opere più vicine alla vita e ai gusti degli adolescenti». Qualche studente, tuttavia, afferma di essere del parere opposto e ritiene che «sarebbe opportuno non sottovalutare le potenzialità dei giovani, che vanno semplicemente spronati.
Tra i consigli più frequenti in cui mi sono imbattuto c’è poi quello di limitare il più possibile il peso delle valutazioni, sostituendo le verifiche e le interrogazioni con momenti di libero confronto, durante i quali ci si possa «interrogare insieme sul significato dei testi e trovare più interpretazioni personali diverse». Una studentessa ha scritto: «ritengo molto motivante il confronto e la discussione con i compagni e spesso, se un argomento trattato in classe mi coinvolge, ne parlo anche a casa e con gli amici». È estremamente positivo il fatto che l’esperienza scolastica possa promuovere in alcuni giovani il desiderio di diventare a loro volta strumenti di divulgazione culturale.
Per infondere una passione autentica nei confronti della letteratura gli studenti suggeriscono inoltre di mostrare l’attualità dei testi del passato, allo scopo di «far capire quanto gli scrittori antichi siano vicini ai nostri pensieri e che i problemi di cui loro scrivevano sono gli stessi che noi affrontiamo quotidianamente». Un ragazzo ha parlato esplicitamente di «instaurare un dialogo con i classici».
L'insegnante deve possedere una competenza indispensabile, che consiste nel saper coinvolgere gli alunni, rendendo il più possibile interattive e interessanti le lezioni, facendo riferimento alla propria esperienza e a quella degli studenti, «facendo leva sullo stato d’animo degli studenti e trasmettendo loro emozioni forti».
Molti ragazzi raccomandano l’introduzione di metodologie e strumenti innovativi. Molte tecnologie fanno ormai parte del bagaglio di conoscenze dei docenti che cercano di tenersi al passo con i tempi, dedicando tempo ed energie all’aggiornamento professionale.
Tuttavia, c'è una nuova frontiera della didattica, ovvero i cosiddetti “assistenti virtuali”, sistemi di intelligenza artificiale in grado di comprendere le richieste dell’utente e di generare delle risposte adeguate estraendo informazioni da una collezione di frasi e testi precedentemente selezionati e immessi dal programmatore. Forse pochi sanno che alcuni ricercatori italiani hanno impiegato software di tal genere per permettere agli studenti di dialogare con un autore del canone letterario o con il protagonista di un’opera narrativa. È la cosiddetta “didattica conversazionale”, che chiunque può facilmente sperimentare (o, piuttosto, far sperimentare ai ragazzi) attraverso l’impiego di piattaforme gratuite disponibili in rete.
Tra i consigli più prevedibili c'è quello di «evitare le spiegazioni troppo dettagliate, soprattutto sulle vicende biografiche degli autori», mentre tra i più inaspettati spiccano soprattutto quello di «concedere maggiore attenzione agli aspetti linguistici e formali» e quello di «proporre confronti tra gli autori o tra le opere, per trovare analogie e differenze». Soltanto uno studente si dichiara contrario all’impostazione storica dell’insegnamento letterario e afferma che «sarebbe interessante proporre dei percorsi tematici, che attraversino le varie epoche e tocchino i diversi generi letterari, magari anche dedicando maggior attenzione ai rapporti tra letteratura e scienza».
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