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Progetto di legge sulle competenze non cognitive a scuola (life skills): ripartito l'iter legislativo

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Progetto di legge sulle competenze non cognitive a scuola (life skills): ripartito l'iter legislativo
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Nel 2022 la Camera dei Deputati ha votato a favore di una proposta di legge,il cui primo firmatario era Maurizio Lupi, che ha come scopo quello di iniziare attività didattiche a scuola per lo sviluppo delle competenze non cognitive (life skills).

Il testo, poi, non è stato approvato dal Senato per via dello scioglimento del Parlamento e delle elezioni anticipate. Adesso viene di nuovo riproposto per un’approvazione all’interno della legislatura vigente. 

Le competenze non cognitive sono abilità trasversali, come la capacità di gestire lo stress, l’empatia, la risoluzione dei problemi, la motivazione e la proattività, che non sono legate alle abilità linguistiche, logico-matematiche, scientifiche e tecnologiche. Si tratta di un insieme di abilità sociali, umane e psicologiche che aiutano gli studenti a sviluppare un atteggiamento positivo e funzionale verso ogni aspetto della vita quotidiana.

 

Scarica la proposta di legge

Life skills: la proposta di legge in sintesi

L’articolo 1 stabilisce che per prevenire la povertà educativa e la dispersione scolastica, verrà introdotto sperimentalmente e volontariamente nel metodo didattico l’insegnamento delle competenze non cognitive, come la amicalità, la coscienziosità, la stabilità emotiva e l’apertura mentale.

L’articolo 2 afferma che le scuole secondarie di primo e secondo grado possono partecipare alla sperimentazione attraverso gli uffici scolastici regionali esistenti o reti di scuole già costituite o da costituire. 

L’articolo 3 stabilisce che l’introduzione sperimentale delle competenze non cognitive nel metodo didattico avverrà in modo interdisciplinare e rispettando l’autonomia di ogni istituzione scolastica e dei docenti coinvolti nella sperimentazione.

L’articolo 4 prevede che la sperimentazione avrà inizio nell’anno scolastico 2023/2024 e durerà tre anni. Il primo anno sarà dedicato alla formazione dei docenti, come previsto dall’articolo 5, e gli anni successivi saranno dedicati all’introduzione delle competenze non cognitive nel metodo didattico.

L’articolo 5 afferma che una quota di 1,5 milioni di euro per l’anno 2023 sarà destinata alla formazione dei docenti sulle competenze non cognitive. La formazione verrà effettuata da enti accreditati per la formazione scelti dalle istituzioni scolastiche interessate.

In base all’articolo 6, la valutazione della sperimentazione viene eseguita dalla commissione menzionata nell’articolo successivo 7, alla fine del secondo anno di scuola secondaria di secondo grado, alla fine del quinto anno della stessa scuola secondaria di secondo grado e alla fine del primo anno di un eventuale corso di istruzione terziaria.

L’articolo 7 stabilisce che la valutazione e l’approvazione del progetto di sperimentazione e le attività di valutazione e monitoraggio saranno effettuate da una commissione composta da otto membri, di cui quattro docenti universitari e quattro dirigenti scolastici in quiescenza, nominati dal Ministro dell’istruzione.

L’articolo 8 afferma che il Ministro dell’istruzione può istituire un’unità amministrativa interna per approfondire tecnicamente e supportare operativamente la sperimentazione.

L’articolo 9 stabilisce che le istituzioni scolastiche promuovano la collaborazione con le famiglie degli studenti per incoraggiare l’implementazione del nuovo metodo didattico che sviluppa le capacità non cognitive degli studenti.

Infine, secondo l’articolo 10, i criteri per la partecipazione alla sperimentazione, definiti per i soggetti menzionati nell’articolo 2, devono essere stabiliti da un decreto del Ministro dell’Istruzione, da emettere entro 4 mesi dall’entrata in vigore della legge, attraverso la creazione di un regolamento di attuazione.

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