Prossimamente inizierà l’ottavo ciclo dei corsi di specializzazione del Tfa sostegno, indispensabile per ottenere poi l'abilitazione come docente di sostegno.
Molti supplenti iscritti nelle Gps e che lavorano fuori dalla sede di residenza, dove magari hanno scelto di seguire il TFA sostegno, chiedono l’attivazione dei corsi a distanza per poter mantenere entrambi gli impegni presi: la supplenza e la formazione per il titolo di sostegno.
Alla redazione di Orizzonte Scuola è giunta a tal proposito una mail in cui si chiede all Ministra dell’Università Anna Maria Bernini proprio questo: “un docente fuori sede, come il sottoscritto, ha deciso di sostenere le prove di selezione per il VII ciclo presso l’ateneo che ha sede nella città di residenza e quindi non nella città presso cui lavora, superando le medesime, non posizionandosi utilmente in graduatoria ma risultando idoneo soprannumerario, con conseguente diritto a seguire le lezioni solo l’anno prossimo, al successivo ciclo”.
Pertanto il lettore chiede di valutare “la possibilità di far attivare, in concomitanza a quelli in presenza, i corsi a distanza (come lo sono stati del resto per il V e VI ciclo) per tutti quei docenti precari che si trovano inseriti in GPS di province lontane centinaia di chilometri dalla propria residenza”.
“È noto – aggiunge il lettore – come alcune università abbiano sottolineato nei loro singoli bandi di non concedere deroghe, né in ingresso né in uscita, rendendo più difficile e a mio avviso illegittimo porre ancora una volta un docente di fronte alla scelta tra il lavoro e la formazione”.