Durante le lezioni nella maggior parte dei casi gli alunni hanno un ruolo passivo, mentre ascoltano l'insegnante.
Il Digital Storytelling prevede un approccio del tutto differente, in cui l’allievo è il protagonista che racconta una storia, realizza una lezione per i compagni o per la comunità, si vede impegnato in modo attivo davanti ad una telecamera.
Il tablet può essere lo strumento ideale per fare digital storytelling a scuola.
Il Digital Storytelling può essere descritto come una moderna espressione dell’antico mestiere del cantastorie. Nasce nella prima metà degli anni Novanta a San Francisco, in California, ad opera di Dana Atchley e Joe Lambert che realizzarono un sistema interattivo multimediale all’interno di una performance teatrale, dove su uno schermo sullo sfondo venivano mostrate immagini e filmati di storie di vita. Essi lo descrivono come un breve racconto che viene realizzato con degli strumenti digitali. I racconti vengono presentati attraverso dei video e i temi affrontati possono essere molti: storie di vita, situazioni lavorative, ritratti di persone. Le vicende narrate sono personali ed autentiche e il contenuto di questi video trasmette e crea emozioni e coinvolgimento nel fruitore.
Lambert e Atchley, fondatori del Center of Digital Storytelling (CDS) a Barkley in California, hanno individuato sette elementi caratteristici alla base di ogni Digital Storytelling.
Il punto di vista: tutte le storie dovrebbero essere personali e autentiche e mantenere in ogni parte la prospettiva dell’autore.
Presenza di una “dramatic question”: bisogna esporre qualcosa che valga la pena di essere raccontato e proporre all’inizio della storia domande non banali e sorprendenti a cui si darà risposta alla fine del racconto.
Contenuti emotivi coinvolgenti: ciò è legato alla scelta di raccontare la storia con il proprio punto di vista, scegliendo di commentare i momenti salienti della narrazione, utilizzando magari una particolare colonna sonora.
L’uso della propria voce: è importante usare la propria voce per personalizzare la storia raccontata.
La colonna sonora: essa segue e supporta la storia e va ad anticipare quello che accadrà.
Economia della narrazione: richiama ad una “pulizia” degli elementi utilizzati e a non usare una sovrabbondanza di immagini e parole.
Un ritmo adeguato alle modalità narrative della storia: è legato a quanto velocemente o lentamente prosegue la storia. È necessario quindi saper calibrare le due componenti, razionale ed emotiva.
Ecco di seguito un elenco di alcuni dei migliori strumenti di narrazione disponibili per i tablet, da utilizzare in tutti gli ordini di scuola:
StoryKit: è un programma che consente agli utenti di creare facilmente un libro di fiabe elettroniche attraverso illustrazioni da disegnare sullo schermo, con inserimento anche di immagini, testo e audio registrazione.
Toontastic: questa applicazione permette ai bambini di disegnare, animare e condividere le loro vignette attraverso un gioco di fantasia.
Sago Mini Doodlecast: è un’applicazione di disegno per bambini che registra anche la voce mentre si disegna.
Little Story Maker: per creare libri di storie interattive, adatto a bambini e adulti.
iMovie: probabilmente la migliore applicazione per iPad per fare l’editing dei filmati ripresi con l’iPad stesso.
Pinnacle studio: applicazione molto simile ad iMovie ma con molti più effetti. Permette di fare il montaggio video dei filmati ripresi con l’iPad con estrema velocità. Offre la possibilità di fare l’upload su YouTube senza passare per il PC.
Storybird.com: un sito che offre la possibilità di registrarsi e di creare storie animate. Sfrutta la tecnologia di Prezi.com per creare animazioni.
Vai su storybird.com