Piano nazionale digitale bloccato? Secondo Paolo Ferri, professore di tecnologie didattiche alla Bicocca, c'è un problema.
A smentirlo è Salvatore Giuliano, il sottosegretario con delega al Piano.
Il Miur ha in effetti redatto un documento di 137 pagine di indirizzo per il Piano nazionale scuola digitale, curato da Ferri e Giuliano.
L'obiettivo è innovare la scuola italiana dal punto di vista digitale.
Per questo motivo questo piano prevedeva diversi aspetti per incrementare la cultura tecnologica, ad esempio:
la realizzazione di un ambiente digitale diffuso;
la formazione delle figure di animatore digitale;
internet accessibile.
Per il prof Ferri le risorse non sono sufficienti. Infatti, i milioni stanziati sono “solo” 35 (comparati ai 500 stanziati dal governo Renzi-Gentiloni), così suddivisi:
ambienti digitali didattici innovativi: 22 milioni;
potenziamento delle competenze digitali degli studenti e formazione digitale insegnanti: 7,5 milioni
scuole delle aree a rischio: 2 milioni
premio nazionale scuola digitale: 1,5 milioni
Salvatore Giuliano replica e sottolinea che i fondi stanziati per il Piano digitale nazionale sono 30 milioni. Il resto delle risorse derivavano in parte dai fondi Pon (Programma Operativo Nazionale), che permette di aggiungere risorse per bandi ordinari.
Damien Lanfrey e Donatella Solda sono stati rimossi dalla segreteria del ministro, che erano i principali protagonisti del Piano Nazionale scuola digitale, ma in compenso si sta però costituendo un comitato scientifico sul Piano nazionale digitale, come ricordato da Salvatore Giuliano.