Impostare la prima lezione di italiano per studenti stranieri, come fare?
Ecco alcuni suggerimenti utili, ma prima ricordiamo qual è la differenza tra le tre sigle principali per distinguere i tre differenti insegnamenti di una lingua straniera: L1, L2, LS.
a è probabile che non tutti abbiano ben chiaro cosa si intende con le ormai famose sigle L1/LM, L2 e LS:
Il peso specifico del “contesto”, in questo ambito, risulta quindi particolarmente importante. Studiare una L2 permette di interfacciarsi con la realtà in contesti pragmatici che esulano dall’aula e sono perennemente offerti da svariate circostanze quotidiane. L’ambiente veicola continuamente un’immersione linguistica da cui difficilmente ci si riesce a sottrarre (anche attività semplici come l’acquisto del pane o il pagamento di una bolletta, per esempio, richiedono, per quanto elementare, una minima “prova linguistica” ogni volta).
Quando c'è solo uno studente rispetto a una classe sicuramente si ha un vantaggio rispetto al dover seguire una moltitudine di studenti.
Fondamentale è avere stabilito insieme necessità e aspettative e anche con cosa cominciare, e tutto calibrato in base al livello di conoscenza della lingua.
Si può partire da una prima lezione su un argomento di interesse per lo studente, con un testo scritto da far leggere e poi ripetere, con un’analisi lessicale e morfosintattica adeguata al livello.
Anche un ascolto su un argomento di interesse può essere d’aiuto alla prima lezione. Può essere ancora più utile presentare in classe sia un testo scritto sia orale.
Bisogna valutare con attenzione la possibilità di cominciare una lezione individuale con attività che richiedono domande personali; non conoscendo bene lo studente è meglio rimanere neutri perché tanti studenti non amano parlare di sé.
Ricapitolando, lo scopo principale della prima lezione, oltre a quello di creare un legame affettivo con lo studente, è quello di individuare:
Individuare questi aspetti aiuterà il docente nella programmazione del corso.