Stop agli esami di Stato abilitanti per molte professioni regolamentate: d'ora in poi potrà bastare iscriversi a un corso di laurea e svolgere il tirocinio durante il periodo universitario.
A prevederlo è un disegno di legge - che dovrà essere approvato dal Parlamento - proposto dal Ministro dell'università e della ricerca Gaetano Manfredi e approvato dal consiglio dei ministri. Lo scopo della legge è una più veloce collocazione dei giovani nel mercato del lavoro.
La laurea abilitante avrà valenza per odontoiatri, farmacisti, veterinari, psicologi e agrotecnici.
In seguito all'entrata in vigore delle nuove norme, si prevede che il tirocinio pratico-valutativo sia svolto all'interno dei corsi di laurea e che, di conseguenza, l'esame conclusivo del corso di studi divenga anche la sede nella quale espletare l'esame di Stato di abilitazione all'esercizio della professione.
In particolare, il nuovo modello di abilitazione si applicherà alle lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria e protesi dentaria, in Farmacia e farmacia industriale, in Medicina veterinaria, in Psicologia e alle rispettive professioni. Le lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l'edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, in professioni tecniche industriali e dell'informazione, abiliteranno all'esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato.
Il testo prevede inoltre che gli ulteriori titoli universitari, conseguiti con il superamento dei corsi di studio che consentono l'accesso agli esami di Stato di abilitazione all'esercizio delle professioni di tecnologo alimentare, di dottore agronomo e dottore forestale, di pianificatore paesaggista e conservatore, assistente sociale, attuario, biologo, chimico e geologo, possano essere resi abilitanti, su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali, con uno o più regolamenti da adottare su proposta del Ministro dell'università e della ricerca, insieme al Ministro vigilante sull'ordine o sul collegio professionale competente.