Gli educatori protestano in piazza a Rimini, e illustrano le ragioni motivo dello sciopero, dicendosi stanchi degli appalti fatti principalmente per risparmiare sul benessere dei più bisognosi.
Rinnovo del CCNL: necessario per una tutela e una paga base assicurata, oltre al riconoscimento del lavoro di educatore come usurante;
Assegnare i servizi in base all'incentivo della qualità sociale, senza puntare continuamente al ribasso;
Riconoscimento da parte della scuola del ruolo di educatore come necessario, soprattutto per lavorare sulle pratiche sociali inclusive, da identificare come educatore di plesso;
progettare interventi di assistenza educativa a domicilio che permettano di lavorare un giusto ammontare di ore;
investire più risorse economiche per i servizi sulla persona
La figura di Educatore Professionale, strano dirsi, è uno dei lavori più ricercati, si trova infatti al decimo posto tra i laureati che le aziende ricercano ma difficilmente trovano, secondo i dati Excelsior-UnionCamere.
Per diventare Educatore Professionale è necessario aver conseguito una Laurea Triennale di I livello in Educatore Professionale, o in alternativa seguire un corso di perfezionamento per “Educatore Professionale Socio-Pedagogico”.
Per accedere al corso di perfezionamento, è necessario uno dei seguenti requisiti:
- inquadramento nei ruoli delle amministrazioni pubbliche a seguito del superamento di un pubblico concorso relativo al profilo di educatore;
- svolgimento dell'attività di educatore per non meno di tre anni, anche non continuativi, da dimostrare mediante dichiarazione del datore di lavoro o con autocertificazione dell'interessato, ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445;
- diploma rilasciato entro l'anno scolastico 2001/2002 da un istituto magistrale o da una scuola magistrale.
Un Educatore Professionale tende a fare esperienza sul campo tramite tirocini formativi o collaborazioni volontarie presso enti e associazioni.