È ormai cambiato il modo con il quale si diviene docenti nella scuola secondaria. Il nuovo modello non costringe più a rimanere in una condizione di precariato per un numero indefinito di anni e toglie gli sbarramenti all’ingresso, lasciandone uno solo: quello del necessario superamento di un concorso pubblico, nel rispetto della programmazione del fabbisogno delle scuole.
In base ai decreti attuativi della “Buona Scuola”, ovvero la legge 107 del 13 luglio 2015, i neo-laureati potranno partecipare ai concorsi (il prossimo sarà nel 2018) che saranno bandi con cadenza biennale, purché abbiano superato alcuni esami,per 24 crediti in totale, di pedagogia e didattica.
I vincitori dei concorsi saranno avviati ad un percorso triennale di formazione, tirocinio e inserimento nella funzione docente, detto FIT. Saranno pagati già a partire dal primo anno, nel quale studieranno per fare gli insegnanti, seguendo un percorso di specializzazione universitario che li formerà sulle materie antropo-psico-pedagogiche e sulle metodologie didattiche. Il secondo anno continueranno a formarsi, faranno tirocini nelle scuole e cominceranno a svolgere la professione, per brevi periodi, da supplenti, percependo il relativo stipendio in aggiunta alla “borsa”. Il terzo anno sarà affidata loro la responsabilità piena di una classe, dal primo settembre al 31 agosto, e avranno lo stipendio pieno di un docente. In questo anno saranno anche valutati sul campo. Superata la valutazione, diverranno docenti di ruolo. Questo percorso garantisce una ancora maggiore qualificazione professionale dei docenti.
Per maggiori informazioni consultare il sito https://labuonascuola.gov.it/