Il tempo passa ma ancora nessun bando è in uscita per il concorso scuola 2018, e c'è molta attesa e trepidazione a riguardo, proprio perché ci si aspetta in tempi brevi l'uscita dello stesso.
Nel frattempo, chi non è un insegnante abilitato o non ha svolto almeno 3 anni di insegnamento a scuola, si sta attivando per conseguire i 24 CFU in discipline socio – psico – pedagogiche, che sono un requisito indispensabile per accedere al concorso, insieme alla laurea magistrale o vecchio ordinamento.
Non sempre le università riconoscono i CFU – In questo periodo tantissimi laureati e laureandi si sono attivati per il riconoscimento dei 24 CFU nel proprio percorso formativo, se già li possiedono, oppure per iscriversi ai corsi sui 24 CFU presso le proprie università. Alcune Università hanno già chiuso le iscrizioni, qualcuna ha anche già avviato i corsi, e prevede le sessioni di esame già a marzo.
Purtroppo, molte università non sempre riconoscono i crediti, perché i programmi didattici sono diversi o perché non vogliono farlo.
In questo caso, l'unica soluzione è conseguire i 24 CFU iscrivendosi a uno dei corsi online proposti in modalità e-learning.
È essenziale non solo impegnarsi nello studio, perché i contenuti dei 24 CFU sono oggetto anche della II prova del concorso, ma anche accelerare i tempi di iscrizione e studio, in quanto l'uscita del bando per i neolaureati sembra essere prevista per l'estate, e chi vuole partecipare al concorso deve essere necessariamente in regola con i requisiti.
Il tardivo riconoscimento dei crediti - Alcune Università, come riferisce il sito Orizzonte Scuola, lamentano che nonostante il decreto di avvio dei corsi sia datato 10 agosto 2017, soltanto ad ottobre il Ministero ha fornito i necessari chiarimenti per il riconoscimento dei crediti agli aspiranti in possesso di laurea vecchio ordinamento.
L’Università infatti è chiamata a certificare il conseguimento dei 24 CFU, sarà poi l’USR della regione in cui l’aspirante presenterà la domanda di partecipazione a stabilire la regolarità dei documenti presentati.
Il numero degli iscritti cresce – Le iscrizioni ai corsi per conseguire i 24 CFU stanno aumentando; infatti, escludendo la fase transitoria, che interesserà i docenti già in possesso di abilitazione e i docenti con 3 anni di servizio, il concorso 2018 rappresenterà una nuova occasione per i laureati che non hanno potuto partecipare a quello del 2016, che richiedeva l’abilitazione.
Cosa succede dopo il concorso - La vincita del concorso non darà immediato accesso al contratto a tempo indeterminato. I vincitori saranno infatti collocati in una graduatoria di merito regionale dalla quale progressivamente si attingerà per l’avvio al FIT (Formazione iniziale e tirocinio), un percorso di 3 anni durante il quale il docente vedrà mutare il suo status giuridico da supplente a docente incaricato a docente di ruolo.
Aspiranti prof: dai neolaureati agli over 50 - Un dato interessante sulle iscrizioni arriva dall’Università di Parma. L’ateneo, oltre a fornire il numero dei candidati iscritti fornisce anche altre informazioni: molti degli iscritti sono over 50 mentre molti altri sono liberi professionisti come architetti, ingegneri, avvocati e odontoiatri. Un dato molto significativo a testimonianza della situazione lavorativa e del desiderio di quella stabilità che può offrire la Scuola: si tratta infatti di libere professioni che negli ultimi anni fanno sempre più fatica ad emergere nel loro settore, anche a causa dell'assenza del vincolo del numero chiuso in facoltà come giurisprudenza.