Sono cambiate le procedure per diventare insegnante di sostegno nel 2019. Con le modifiche alla legge sulla Buona Scuola e il nuovo concorso straordinario per primaria e infanzia, i requisiti necessari si sono aggiornati, vediamoli qui di seguito.
Nel nuovo bando di concorso straordinario per insegnare nella scuola dell'infanzia e primaria, sono spiegati i requisiti per diventare insegnante di sostegno.
Innanzitutto è necessario un titolo valido per insegnare, come:
la Laurea in Scienze della Formazione Primaria o analogo titolo riconosciuto all'estero
diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002
Oltre ad avere questi due titoli, è necessario aver svolto almeno due annualità di servizio – anche non continuative – negli ultimi 8 anni scolastici.
Infine, oltre ai titoli e ai requisiti di cui sopra, bisogna possedere il titolo di specializzazione su sostegno.
Per maggiori dettagli è possibile scaricare il bando di concorso per infanzia e primaria.
Si è anche in attesa dell'uscita del concorso ordinario per scuola dell'infanzia e primaria, per 10.183 posti.
Nella Legge di Bilancio 2019 sono state introdotte diverse novità per quello che riguarda il ruolo di insegnante di sostegno.
Nella nuova legge, i tre anni di formazione e tirocinio che erano stati voluti dalla Buona Scuola (FIT) non sono più previsti.
Ora per diventare insegnante di sostegno è necessario:
oppure
laurea magistrale idonea all'accesso a una classe di concorso e
24 CFU in materie socio-psico-pedagogiche.
Chi rientra in uno dei due casi, deve anche aver conseguito il titolo di specializzazione al sostegno, che si può ottenere iscrivendosi ai corsi sul sostegno di prossima uscita.
Le prove per accedere ai corsi di specializzazione per sostegno si terranno il 15 e 16 aprile nelle principali università italiane.
Il nuovo concorso prevede 4 prove d'esame, di cui tre sono scritte e una invece è orale.
La prima prova scritta valuta il candidato sulla disciplina attinente la sua classe di concorso.
La seconda prova scritta riguarda le conoscenze inerenti le materie socio-psico-pedagogiche, acquisite con i 24 CFU.
Per il sostegno è prevista una terza prova scritta che serve a valutare le conoscenze su didattica dell'inclusione, pedagogia speciale e relativi metodi di insegnamento.
La prova orale infine valuta le competenze nelle discipline che fanno parte della classe di concorso del candidato e il grado di conoscenza delle discipline che si riferiscono al sostegno.
In base alla Legge di Bilancio 2019, il FIT, ovvero il percorso di tirocinio, sarà ridotto a un solo anno, durante il quale il docente effettuerà una supplenza.
Dopo l'anno di prova, si viene assunti direttamente in ruolo.
Se non si riesce ad accedere tramite concorso, è comunque possibile inviare la messa a disposizione.