Tutti i 15mila docenti precari di religione cattolica hanno diritto ad utilizzare i 500 euro annui della Carta del Docente, e a chiedere gli arretrati per il mancato conferimento della stessa dall’anno scolastico 2016/2017 ad oggi, recuperando in tal modo fino a 3mila euro.
A stabilirlo è stato il Tribunale ordinario di Torino, sezione lavoro, che ha dato ragione ai legali dell’Anief che hanno presentato ricorso in difesa di una “docente di religione a tempo determinato dall’a.s. 2016/2017 ad oggi” proprio per “la mancata erogazione in suo favore della somma di € 500,00 annui, finalizzati all’acquisto di beni e servizi formativi per lo sviluppo delle competenze professionali (c.d. carta elettronica del docente)”.
Il giudice ha affrontato il caso stabilendo che “il ricorso è fondato, per le condivisibili ragioni espresse dal Tribunale di Torino nella sentenza n. 1259/2022”, di cui ha riportato i “passaggi motivazionali salienti”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “quello che sta accadendo era prevedibile: prima di tutto perché l’esclusione dei precari dalla card docente è palesemente immotivata. Inoltre, dinanzi ad una posizione così netta della VI sezione della Corte di Giustizia Europea e dopo le sentenze favorevoli delle passate settimane da parte di tribunali ordinari, tutti favorevoli ad estendere i 500 euro annuali per l’aggiornamento ai supplenti, quale giudice potrebbe prendere una posizione diversa? Noi, intanto, continuiamo a procedere con i ricorsi: oltre agli insegnanti precari, naturalmente tutti i docenti di religione cattolica, possono impugnare la mancata assegnazione del bonus annuale per l’aggiornamento professionale anche gli insegnanti di ruolo che tra il 2016 e il 2022 erano ancora precari. I 3mila euro assegnati al collega di religione possono vederseli restituire tutti: ben oltre 10mila supplenti o ex supplenti lo hanno già fatto”.