Il rapporto Svimez del 2022, che fotografa la situazione economica del Sud Italia, desta preoccupazione, e a subire la situazione di crisi ci sono anche le scuole, come vedremo tra poco.
“Se gli enti locali del Mezzogiorno non dovessero invertire il trend e rendere più efficiente la macchina burocratica – si legge nelle anticipazioni del Rapporto Svimez – avrebbero dei tempi estremamente stretti per portare a conclusione le opere nel rispetto del termine ultimo di rendicontazione fissato per il 2026”.
Un problema che si somma a quelli legati all’andamento dell’economia: recupero più lento della crescita, occupazione già in linea con i livelli del 2019 ma molto più precaria, consumi in caduta libera e inflazione più alta della media del Paese: il Mezzogiorno esce a fatica dalla crisi innescata dal Covid-19 e soffre più del Nord e del Centro gli effetti del caro-prezzi e della guerra in Ucraina. Secondo la Svimez a fronte di una crescita media del Pil del 3,4% nel 2022, quello Mezzogiorno aumenterà solo del 2,8% a fronte del 3,4% del Nord-Ovest e del 4,7% del Nord-Est, ma in linea con il Centro.
Nel Mezzogiorno circa 650 mila alunni delle scuole primarie statali, il 79% del totale, non beneficiano di alcun servizio mensa, mentre nel Centro-Nord gli studenti senza mensa sono 700mila, il 46%. Male anche sul fronte palestre: 550mila alunni delle scuole primarie del Mezzogiorno, il 66%, non frequentano scuole dotate di una palestra, contro il 54% del Centro-Nord.
Il Rapporto Svimez sottolinea la necessità di “utilizzare il Pnrr per colmare il divario di infrastrutture sociali, a partire dall’istruzione”.
La Puglia è un’eccezione al Sud con una buona dotazione di palestre. Forte ritardo invece in Campania (170mila allievi senza, 73% del totale), Sicilia (81%), Calabria (83%). Lo studio segnala inoltre come quasi un minore meridionale su tre (31,35%), nella fascia tra i 6 e i 17 anni, sia in sovrappeso, rispetto a un minore su cinque nel Centro-Nord.
Per effetto delle carenze infrastrutturali solo il 18% degli alunni del Mezzogiorno accede al tempo pieno a scuola, rispetto al 48% del Centro-Nord. Gli allievi della scuola primaria, al Sud, frequentano mediamente quattro ore di scuola in meno a settimana rispetto a quelli del Centro-Nord. Considerando un ciclo scolastico intero (cinque anni), gli alunni di Molise e Sicilia perdono circa 1.000 ore, che corrisponde a circa il monte ore di un anno di scuola primaria, rileva la Svimez.