Quest'oggi alle ore 10 nell’Aula Magna del Palazzo del Rettorato dell'Università La Sapienza, si è tenuta l’iniziativa "Imparare a scegliere: la legge sulla doppia laurea, le nuove opportunità di formazione, l’importanza dell’orientamento". La giornata è dedicata, appunto, alla doppia laurea, un percorso oggi accessibile grazie alla nuova legge che ha stabilito la decadenza del divieto d’iscrizione a più corsi.
Una giornata per celebrare la caduta di un divieto che resisteva da quasi 90 anni, ma anche per raccontare alle studentesse e agli studenti come è possibile trasformare un sogno in un progetto, compiendo le scelte necessarie per il percorso universitario, tenendo conto che nuove opportunità di formazione richiedono più orientamento.
Tra i vari ospiti, è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, con un intervento dal titolo “Nuovi orientamenti”, che è stato commentato dalla co-autrice di “Storie della buonanotte per bambine ribelli” e imprenditrice culturale Francesca Cavallo, dal presidente di “Southworking, lavorare dal Sud” Elena Militiello e dal presidente di Junior Achievement Italia Antonio Perdichizzi.
“La nostra scuola quando è stata pensata dall’Unità, è stata pensata dall’alto al basso, con il famoso programma: si viveva con una ossessione, ‘siamo indietro col programma’ - ha dichiato il Minsitro - Oggi viviamo in una Repubblica delle autonomie: l’autonomia dell’università, sono autonomi i comuni, le regioni, le scuole: ma l’autonomia ha un problema, tutte le strade devono essere ‘cucite’. Nelle scuole siamo pieni di esperienze meravigliose che vanno unite, conosciute, cucite insieme”.
Il ministro ha anche parlato del libro “La scuola bloccata” che “andrò a contestare”, ha annunciato che il prossimo 23 maggio si pianterà in ogni giardino delle scuole un albero della legalità “come forma di esperienza e di condivisione” e si è soffermato molto sull’orientamento: “Accompagnamento vuol dire che nelle scuole devono esserci figure importanti, dobbiamo recuperare il privilegio di avere non solo professori ma anche maestri, ovvero adulti di riferimento che devono accompagnare nelle esperienze che sono fatte anche di errori”.