“Quanti morti ancora per prendere coscienza che l’alternanza scuola-lavoro così come strutturata non funziona? Siamo già a 3 morti”.
Lo ha detto Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola, nel corso del Convegno nazionale della Uil.
“Alternanza Scuola Lavoro – prosegue il sindacalista – da noi definita e denunciata senza problemi quale manodopera a costo zero. Si fa passare per stage ciò che è sfruttamento, in alcuni casi anche minorile. A scuola non si lavora. A scuola si studia”.
D'Aprile si pronuncia anche sui precari: “212.000 precari… assunti, licenziati, riassunti, umiliati ai concorsi, sfruttati…questa è la realtà a bando di qualsiasi narrazione attraverso la quale si raccontano falsità, cose non vere che solo chi vive la scuola tutti i giorni può testimoniare di essere tali.
Un modo di gestire la scuola, il mondo della conoscenza, che non può trovare l’avallo di questo sindacato nel rispetto non solo del personale tutto ma soprattutto di coloro i quali, i nostri figli, i nostri nipoti, rappresentano il futuro di questo paese”.
“Noi abbiamo da sempre pensato che la scuola, l’università, la ricerca, l’innovazione siano uno strumento importante per il nostro paese: non sono fatti, fatti, fatti…non sono cifre da valutare con logiche di utilitarismo e produttività. In coerenza con questa convinzione, che si oppone alla pedagogia mercantile e all’aziendalismo, la neonata Federazione Uil Scuola RUA, ha già intrapreso il suo viaggio verso Itaca (i nostri obiettivi) iniziando, sui territori, a incontrare migliaia di colleghi, forte di tutta l’esperienza acquisita e che acquisirà, mantenendo fissa la rotta e con una giusta lentezza che non è sinonimo di inerzia, ma è sinonimo di programmazione, progettazione e organizzazione”.
“Quasi un appello a tutti voi – prosegue D'Aprile - per radicare un’idea forte di scuola e per convincere le persone non appartenenti a questo mondo che, appunto come diceva Vecchioni, attraverso la conoscenza, la cultura, si diventa liberi”.