Per una lezione efficace la preparazione personale sulla materia non basta quasi mai, anzi. Spesso quello che serve per organizzare una buona lezione sono delle doti completamente diverse ed eclettiche per creare una routine che funziona, eccone otto.
È importante gestire il tempo in maniera efficiente, soprattutto quando si lavora con i minuti contati. È utile l'automatizzo di tutte le routine che possono essere eseguite senza l'intervento dell'adulto per sfruttare meglio i tempi della lezione.
All'inizio della lezione è una buona idea comunicare agli studenti cosa ci aspettiamo di fare nel tempo che si trascorrerà insieme. Questo può aiutarli a ridurre l'eventuale ansia da prestazione e a gestire le energie.
La lezione frontale non può e non deve essere l'unico metodo didattico. Gli stimoli a lezione possono essere molto diversi e variegati, con l'utilizzo di tecnologie, giochi, stili di apprendimento diversi. In questo senso è benvenuta la creatività dell'insegnante.
La gestione del materiale scolastico spesso è difficoltosa per i bambini: faticano a destreggiarsi tra i vari libri e materiali da preparare. Questo problema si può risolvere esplicitando con chiarezza che ad ogni disciplina o attività corrisponde una serie di azioni e materiale. Questo potrà risolvere molta confusione negli alunni.
È giusto e sano dare piccoli momenti di pausa (brain breaks) tra un'attività e l'altra, specialmente nelle classi di primo ciclo.
Può essere sufficiente una filastrocca o una canzone: ai bambini piace molto e li aiuta a staccare e riprendere con più energia.
È necessario sempre differenziare la didattica per gli alunni con DSA o con BES per un'esperienza scolastica positiva per tutti.
Per creare una lezione che funziona, è bene interagire con i propri alunni. Se in classe ci sono altri adulti, ad esempio insegnanti di sostegno, è bene interagire anche con loro; in questo modo si trasmette un messaggio positivo di riferimento agli studenti.
È fondamentale mantenere un linguaggio positivo che faccia sentire tutti a proprio agio, in un ambiente in cui è anche consentito sbagliare. Da evitare i confronti tra alunni e troppa attenzione alle prestazioni. La priorità deve essere data alla voglia di partecipare e all'impegno.