Ben 31 docenti e 2 esercizi commerciali sono stati sorpresi a utilizzare il buono della Carta Docente in modo totalmente inappropriato, per beni diversi da quelli previsti.
La Guardia di Finanza di Macerata ha effettuato un vero e proprio blitz. I controlli della Finanza hanno preso spunto da un’attività di analisi effettuata dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma: hanno riguardato due esercizi commerciali del Maceratese, accreditati presso il Ministero dell’Istruzione, che nel 2018 hanno venduto beni a docenti fruitori dell’agevolazione.
A ogni docente è stata applicata la sanzione del pagamento di una somma di denaro pari al triplo del valore del buono speso irregolarmente. Ai due commercianti sanzione cumulativa di circa 5.600 euro l’uno e di oltre 35mila l’altro.
La Carta del Docente (o bonus 500 euro) permette agli insegnanti di ogni ordine e grado di acquistare beni e servizi per il proprio aggiornamento professionale: dall’acquisto di libri, testi e altre pubblicazioni a corsi d’aggiornamento, da biglietti per musei e rappresentazioni teatrali a iniziative coerenti con il Piano triennale dell’Offerta Formativa delle Scuole.
La carta del docente viene assegnata:
agli insegnanti di ruolo a tempo indeterminato delle scuole statali;
ai docenti che sono in periodo di prova;
ai docenti inidonei per motivi di salute in base all’articolo 514 del Dlgs 297/1994;
ai docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo.
La carta docenti non va richiesta, ma viene assegnata in automatico a tutti i docenti sopra elencati.
Per poterne fruire è necessario registrarsi al portale cartadedocente.istruzione.it. con credenziali SPID necessarie, poi, anche per creare gli eventuali buoni da spendere.
Sono esclusi i docenti a tempo determinato.
I 500 euro – come ogni anno – sono spendibili per:
corsi di aggiornamento;
acquisto di libri, pubblicazioni e riviste;
corsi online purché svolti dagli enti accreditati o qualificati Miur (ad esempio i corsi di Soloformazione);
biglietti per eventi culturali;
corsi di laurea e master, corsi per lo studio di lingue straniere all’estero.
Dove finiscono i soldi che i docenti italiani hanno in dote con la carta docente 500 euro? Secondo gli ultimi dati disponibili che ha reso noti La Stampa (risalenti a marzo 2020) il 32% della spesa annuale viene speso per la formazione. Il resto dei soldi sono spesi per comprare pc e tablet.
La carta docente 500 euro, attiva dal 2016, è costata nei primi 4 anni allo Stato oltre un miliardo di euro. Nel primo anno la dotazione fu di oltre 250 milioni, nel secondo, invece, 350, nel terzo, 315, nel quarto, invece, 380.
I soldi spesi, però, sono solo il 32% per la formazione, ma in realtà il Ministero dell’Istruzione aggrega sia i corsi di formazione che i libri di approfondimento didattico. La scelta è discrezionale: non è detto che gli insegnanti debbano spendere i soldi della card solo per libri su materie di insegnamento.